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Una ragazza alla stazione

In un controluce diafano
reso severo dall’incedere improvviso
di una nuvola grigia

avanzavi piano
mestamente proiettata
da una lente sfuocata

la luce umida dei tuoi occhi
parlava di un dolore recente
con voce impercettibile.


Sei passata oltre
con la leggerezza triste
di un velo da sposa
rubato dal vento

il telefono all’orecchio
ancora alimentava
la tua sofferenza.



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